lunedì 7 dicembre 2009

... voci e luci nel deserto!










Voce di uno che grida nel deserto!
Qualcosa di terribile... un pensiero tremendo che attanaglia le viscere e, nell'esplosione di frenetiche e paurose emozioni, blocca i nervi e stritola le energie...

Voce di uno che grida nel deserto...
troppo spesso si sente commentare questo pensiero, questo incrocio di parole con la superficilità di chi, fraintentendo l'urgenza del richiamo e della necessità che promana dal fluire di questa armonia di suoni, appiattisce i toni della speranza in qualcosa di mieloso, di funzionario, dove l'amore ancora si conferma in parola vuota e insensata...

quella voce grida... si! forte!... ma nel deserto... nella radura assetata, vuota, dispersa, dove unica compagna di viaggio è la solitaria solitudine... un deserto è l'unico cuore dell'accoglienza di quel grido... e noi, forse assopiti dall'estrenuante rumore di insensate comunicazioni, di incroci suonanti, dove ogni armonia perde il proprio colore per sposare il grigiore di tristi frastuoni, rimaniamo inermi, incapaci di prestare orecchio a quell'assordante silenzio che popola il deserto delle nostre giornate e che grida, grida, grida... preparate una strada...

forse nella vergona di tanta ipocrita bontà, nella quale il grido di tanti, nelle prigioni delle povertà dei nostri giorni, quel grido potrebbe risvegliare la nostra cruda coscienza, potrebbe scuotere le nostre false coscienze, potrebbe abbattere nella miseria delle loro illusioni i nostri idoli, per accogliere lo sguardo silenzioso di coloro che gridano... e con il loro grido popolare i nostri gelidi deserti...


forse abbiamo parole acide, spigolose, forti... sono parole che nascono dall'interrogativo che in questi giorni ha popolato anche questo nostro misero deserto...

in questi giorni le carceri di tutto il nostro Bel Paese sono state in rivolta, cercando di orientare e lanciare il loro grido verso quella luce che percorre anche i loro corridoi...

non vogliamo qui esprimere un giudizio di merito oppure creare un dibattito politico, scatenando vocii di schieramenti e guerre giustificatorie...

quello che ci colpisce e che in un certo senso ci provoca è il silenzio nel quale è stato relegato questo grido, da parte della stampa nazionale e locale... quello che ci interessa sottolineare e mettere in evidenza è la manipolazione ed anche la strumentalizzazione di quei mezzi, tipo la stampa e il giornalismo, che si fanno anch'essi percorsi per dare forma ai centri di potere relegando nella miseria del deserto il grido dei poveri...


le parole che in questi giorni popolano le manifestazioni di una fede, purtroppo e spesso relegata a mera religiosita... voce di uno che grida nel deserto... possano smuovere quelle soggettività, le nostre soggettività, assopite nell'oblio di tanto perbenismo, nei deserti rumoreggianti di tanti falsi idoli e di tante pericolose parole...




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