sabato 28 novembre 2009

nella nebbia... tracce di luce









Qualche volta mi è capitato di assistere in modo inerme, spegnendo quasi quell'attesa che in modo frenetico sempre popola la mia giornata, dietro alla finestra di un mondo, che nonostante le nebbie che lo popolano, continua a spingere verso la vita e a dirmi, con tenera pazienza: cammina, vieni!...


Tanti incontri, tanti volti, tanti luoghi e tempi, tante fratture e tante lacerazioni, ma con ancora più forza, tante tracce di quella luce che, con il suo calore e colore, risana le ferite di una vita popolano i nostri orizzonti... e con la forza di una evidenza che sempre ricorre nel nostro cuore come memoria, riusciamo a dare conferma ad un intuito che ci invita e ci spinge... cammina, cammina...


Un avvento di qualcosa che è promesso, e nello stesso tempo atteso, puo realizzare quell'incontro che già abita, come un silenzioso mormorio, la nostra tenera esistenza... una brezza che ci accarezza e che ritempra i nostri passi... una luce che con le sue tracce da forma reale e concreta ai nostri orizzonti... e la nebbia, al di là di facili riduzioni, ci porta al di là della spigolosità delle forme della stessa esistenza, rendendo ancora più concretamente evidente, la morbidezza di quella carezza, di quel leggero mormorio, di quel desiderio, che proprio nella nebbia di quotidiane giornate e nel torpore dei nostri sonni, prende forma e realizza esso stesso nella sua carne quell'essenziale senso di felicità...

sabato 21 novembre 2009

tracce di luce... e i suoi colori!




Come spesso capita, quando un primo raggio di sole, al mattino, al risveglio, incontra i nostri occhi ancora chiusi in un vortice di memoria e di sogno, dove i desideri prendono forme che solo l'immaginazione rende ragione della loro profonda realtà... ecco che allora ci troviamo come immersi in un mondo di forme e colori, luci e toni, ombre e riflessi che iniziano a popolare i nostri vaghi stati di una coscienza che sempre cresce da questo serrato confronto...


e la luce con le sue tracce sempre antiche e sempre nuove compone le trame di una storia che anch'essa informa la nostra esistenza con i colori di quegl'eventi di cui noi, nella nostra passività e nel nostro essere promotori di significanti azioni, prendiamo corpo, trama estetica, ... la nostra stessa carne.


E i colori, le variazioni di un soggetto, la luce, che si mostra nella pluralità di toni ad un insieme plurale di cuori e di respiri, la nostra umanità, invadono la nostra esistenza e ci immergono in quella di un mondo, di un reale, di un quid armonico che in stretta armonia al flusso dei nostri passi, in una simbiosi dinamica dove il ritmo del nostro respirare assume dal mondo l'ossigeno e ad esso lo ridona, le cui forme, la cui identità (quella del mondo) si mostra nella evidenza della loro varietà...

giovedì 19 novembre 2009

...quando la luce imprime le sue tracce nelle parole!

Señor, ¿qué nos darás en premio a los poetas?
Mira, nada tenemos, ni aun nuestra propia vida;
somos los mensajeros de algo que no entendemos.
Nuestro cuerpo lo quema una llama celeste;
si miramos, es sólo para verterlo en voz.

No podemos coger ni la flor de un vallado
para que sea nuestra y nada más que nuestra,
ni tendernos tranquilos en medio de las cosas,
sin pensar, a gozarlas en su presencia sólo.
Nunca sabremos cómo son de verdad las tardes,
libre de nuestra angustia su desnuda belleza;
jamás conoceremos lo que es una mujer
en sus profundos bosques donde hay que entrar callado.
Tú no nos das el mundo para que lo gocemos,
Tú nos lo entregas para que lo hagamos palabra.
Y después que la tierra tiene voz por nosotros
nos quedamos sin ella, con sólo el alma grande…

Ya ves que por nosotros es sonora la vida,
igual que por las piedras lo es el cristal del río.
Tú no has hecho tu obra para hundirla en silencio,
en el silencio huyente de la gente afanosa;
para vivirla sólo, sin pararse a mirarla…
Por eso nos has puesto a un lado del camino
con el único oficio de gritar asombrados.
En nosotros descansa la prisa de los hombres.
Porque, si no existiéramos, ¿para qué tantas cosas
inútiles y bellas como Dios ha creado,
tantos ocasos rojos, y tanto árbol sin fruta,
y tanta flor, y tanto pájaro vagabundo?
Solamente nosotros sentimos tu regalo
y te lo agradecemos en éxtasis de gritos.
Tú sonríes, Señor, sintiéndote pagado
con nuestro aplastamiento de asombro y maravilla.

Esto que nos exalta sólo puede ser tuyo.
Sólo quien nos ha hecho puede así destruirnos
en brazos de una llama tan cruel y magnífica.

… Tú que cuidas los pájaros que dicen tu mensaje,
guarda en la muerte nuestros cansados corazones;
dales paz, esa paz que en vida les negaste,
bórrales el doliente pensamiento sin tregua.
Tú nos darás en Ti el Todo que buscamos;
nos darás a nosotros mismos, pues te tendremos
para nosotros solos, y no para cantarte.

J.M. Valverde











lunedì 2 novembre 2009